intelligenza artificiale per il sociale

contesto

Le cooperative sociali e gli enti del terzo settore gestiscono ogni giorno una grande quantità di documenti: bandi, referti, relazioni, verbali, progetti individualizzati, schede di osservazione. La lettura e l’elaborazione di queste fonti richiede tempo, competenze trasversali e la capacità di collegare informazioni provenienti da diversi ambiti - educativo, sanitario, psicologico, amministrativo. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (IA) e, in particolare, di strumenti come NotebookLM, può offrire un supporto concreto nel semplificare l’analisi dei materiali, favorire la progettazione di interventi personalizzati e migliorare la collaborazione tra gli operatori.
Non si tratta di sostituire il lavoro umano, ma di rafforzare la capacità di interpretare, riflettere e comunicare, restituendo tempo e attenzione alle relazioni.

Dove la tecnologia incontra il sociale

Ogni giorno, nelle cooperative sociali, educatori e operatori affrontano decine di documenti: bandi, referti, relazioni, verbali, schede di colloquio. Sono testi fondamentali, ma spesso complessi, densi, difficili da mettere in relazione. Il risultato? Tanto tempo speso a interpretare le carte e meno tempo per le persone. Da qui è nato “Collaboration: Cooperative Sociali”, un percorso formativo di 52 ore sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel lavoro educativo, pensato per chi lavora con soggetti fragili e vuole capire come strumenti come NotebookLM possano alleggerire la parte tecnica per restituire spazio alla parte umana. L’’obiettivo non è sostituire l’intelligenza umana, ma potenziarla. NotebookLM, sviluppato da Google, è uno strumento che permette di caricare più documenti - relazioni, referti, bandi, verbali - e ottenere sintesi, collegamenti e spunti di riflessione in pochi minuti. L’educatore non delega, ma usa l’AI per capire meglio, per cercare connessioni, per risparmiare tempo e riflettere di più.

Esempio pratico: Analisi di un bisogno educativo

Immaginiamo un educatore con tanti tanti soggetti da analizzare, e sempre meno tempo a disposizione. Lavora su più strutture, ci sono alcuni soggetti che richiedono più attenzione, altri che invece sono più autonomi e l’educatore può decidere di caricare su NotebookLM i vari documenti relativi ad una persona in particolare, come ad esempio:

  • storia medica

  • relazioni scolastiche

  • gli appunti dei colloqui con la famiglia.

NotebookLM crea una sintesi evidenziando le parole chiave ricorrenti e suggerendo temi di lavoro come “gestione dell’ansia” o “integrazione sociale”. Da lì è possibile generare schede operative o flash card per monitorare l’andamento del percorso. Integrando gli output con altre AI, come ad esempio Gemini, si può pensare di costruire dei materiali dedicati alla persona in funzione dei bisogni emersi. L’AI va vista SEMPRE come un supporto, non come una sostituzione. E in questo caso, oltre a supportare, agevola con la gestione del tempo.

Google per il non profit (qui il sito) ha un piano gratuito che dà 100 TB di spazio in condivisione per tutti gli utenti. Le cooperative sociali, nei casi più grandi sfiorano le 500 persone, se so ancora fare i conti parliamo quindi di 200 GB a testa, capite che è un sacco di spazio e una grandissima opportunità anche per abbattere i costi.

obiettivi

l percorso intende fornire agli operatori sociali e agli educatori strumenti e competenze per:

  • Comprendere i principi di base dell’IA e le sue applicazioni nel sociale.

  • Utilizzare NotebookLM per l’analisi e la sintesi di testi complessi (referti, bandi, colloqui, relazioni).

  • Creare materiali didattici e comunicativi accessibili (schede, flash card, audio, video).

  • Potenziare la capacità di analisi dei bisogni e di progettazione educativa.

  • Riflettere in modo etico e consapevole sull’uso dell’IA nel lavoro con soggetti fragili.

Struttura del percorso (52 ore)

Premesso che 52h sono state decise a priori, quando ancora l’esigenza non era ben chiara.. ammetto che siamo stati tutti fortunati nel trovare calzante la durata. Tolto il primo incontro conoscitivo, sono seguiti 12 incontri, sempre da 4h, nei quali sono emersi i veri problemi, o come direbbero quelli studiati “pain in the ass” - che l’intelligenza artificiale può risolvere, o almeno rendere meno dolorosi.

Il percorso è pensato come un viaggio di scoperta, in cui la tecnologia diventa una compagna di strada e non un ostacolo. Cinque moduli più una fase finale di riflessione hanno accompagnato gli educatori e gli operatori sociali a comprendere, sperimentare e integrare l’Intelligenza Artificiale nel proprio lavoro quotidiano.

Si parte con una introduzione all’AI nel sociale, un momento per capire come funzionano gli strumenti di intelligenza artificiale generativa, cosa possono (e non possono) fare e quali implicazioni etiche comportano. È un modo per “rompere il ghiaccio” e cominciare a guardare la tecnologia con occhi nuovi, consapevoli e critici. Nella seconda fase, ci si immerge nel cuore del progetto: NotebookLM. Gli educatori imparano a caricare documenti reali e a porre domande al sistema per ottenere sintesi, confronti e collegamenti tra le fonti. È il momento in cui si scopre che l’AI non serve a “fare al posto nostro”, ma a illuminare ciò che a volte sfugge tra le righe. Segue poi un modulo dedicato all’analisi dei bisogni: attraverso casi reali, gli operatori utilizzano l’AI per individuare pattern, ricorrenze e possibili strategie di intervento educativo. È qui che emergono le connessioni tra i dati e le persone, tra ciò che è scritto e ciò che si vive ogni giorno sul campo. Il quarto modulo è interamente pratico e creativo: si lavora sulla creazione di materiali accessibili. Flash card, riassunti audio o video, schede semplificate e mappe concettuali diventano strumenti di lavoro quotidiano, pensati per rendere la comunicazione più chiara e inclusiva, anche con utenti che hanno difficoltà cognitive o linguistiche. Il quinto modulo porta tutto a sintesi: si costruiscono attività educative assistite da IA, progettando piccoli percorsi o laboratori che uniscono la dimensione digitale e quella relazionale. Gli educatori lavorano in gruppo, condividono esperienze e sperimentano il valore della collaborazione anche attraverso la tecnologia. Oltre a NotebookLM è molto utile la funzionalità Canvas di Gemini.

Infine, le ultime ore del percorso sono dedicate alla supervisione e alla riflessione collettiva. È il momento in cui si tirano le fila, si condividono i risultati, si valutano i limiti e le potenzialità. Ma soprattutto, si ragiona su una domanda: come possiamo usare l’intelligenza artificiale per essere più presenti, più empatici, più umani nel nostro lavoro?

Vediamo un esempio concreto di compito di realtà in cui l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per analizzare un dialogo naturale e non strutturato, intitolato “Conversazione: Andare a prendere un gelato”. L’obiettivo era quello di estrarre, da una fonte colloquiale, il processo decisionale e i dettagli logistici impliciti nella conversazione. NotebookLM ha elaborato il testo creando un podcast di circa otto minuti, in cui due interlocutori - Speaker 1 e Speaker 2 - dialogano su quale gelateria scegliere. La conversazione, generata inizialmente con Gemini, è servita come base per mostrare come un modello linguistico possa trasformare un testo quotidiano in dati strutturati e in una mappa concettuale capace di rappresentare in modo visivo le scelte, le motivazioni e i tempi dell’accordo. Il processo seguito da NotebookLM si è articolato in più fasi, simili a un’analisi logico-sequenziale del testo.

  1. Identificazione. Il sistema ha individuato l’obiettivo principale del dialogo: “andare a prendere un gelato”. La conversazione prende avvio da una motivazione emotiva “una voglia incredibile di qualcosa di fresco e dolce” e dal contesto favorevole, “una giornata perfetta per un cono”.

  2. Alternativa scartata. È stata poi riconosciuta e classificata la prima proposta, la gelateria “Dolci Emozioni”, situata “in centro” e nota per i suoi “gusti strani”. Sebbene valida, questa opzione viene scartata in favore di una seconda proposta, considerata più adatta.

  3. Scelta definitiva. L’accordo finale converge su “La Crema Perfetta”, descritta come “vicino al parco”. La decisione viene formalizzata dalla frase: “Va bene, ‘La Crema Perfetta’ sia!”.

  4. Ragioni decisive. Le motivazioni alla base della scelta sono state isolate con precisione: Speaker 2 cita il “pistacchio artigianale che è divino”, mentre Speaker 1 ribadisce che il “cioccolato fondente è insuperabile”.

  5. Dettaglio logistico. Infine, il sistema ha estratto il dato temporale - “tra una ventina di minuti” - che completa la mappa con l’informazione pratica sull’orario dell’incontro.

Questo esercizio di analisi conversazionale mostra come un sistema di AI, integrando Gemini e NotebookLM, possa leggere un testo naturale, riconoscere schemi decisionali, identificare priorità e trasformare una semplice chiacchierata in una mappa concettuale sintetica e ordinata. L’input (la conversazione generata) e l’output (la mappa) rappresentano due lati dello stesso processo: dall’informale al formale, dal linguaggio umano al dato utile. In sintesi, la mappa finale è la condensazione e la categorizzazione dei cinque elementi chiave - obiettivo, alternative, scelta, motivazioni e dettaglio temporale - estratti in modo sequenziale dal flusso discorsivo del testo. Un piccolo esempio di come l’intelligenza artificiale educativa possa aiutare studenti e professionisti a comprendere, sintetizzare e visualizzare il pensiero umano… partendo, a volte, da una semplice voglia di gelato. 🍦

la tecnologia che restituisce spazio alle relazioni

Non c’è niente di magico, e neanche di futuristico, solo strumenti che se usati bene sanno fare la differenza. Tipo NotebookLM che diventa un po’ il collega puntiglioso che mette ordine tra i documenti, collega le idee e trova nessi che a noi, dopo otto ore di lavoro e tre caffè, rischiano di sfuggire. Nella sua versione free permette già di utilizzare tante fonti, creare flashcard, mappe mentali, riassunti (testo, video o audio). C’è poi Google Workspace, la scrivania condivisa dove file, progetti e pensieri cominciano finalmente a dialogare invece di perdersi tra le mail. Poi arrivano Canva e CapCut, che ci aiutano a tradurre concetti in immagini e schede visive, perché a volte un’infografica vale più di tre riunioni. In realtà, detto tra noi, un po’ come anticipato prima, se vogliamo qualcosa di semplice si può utilizzare la versione Canvas di Gemini, in questo modo creeremo un mini-sito o una infografica, dedicata a ciò che abbiamo trovato.

Se si vogliono utilizzare degli strumenti dedicati e nati per questo, si possono usare Quizlet e Notion per trasformare tutto in flash card e mappe mentali, perfette per chi ha la testa piena di stimoli e vuole tenere il filo senza perdersi. E infine c’è Speechify, che ti legge i testi mentre sei in macchina, in treno o in fila alla posta, perché anche chi lavora nel sociale, ogni tanto, ha diritto a un multitasking intelligente. La verità è che gli strumenti sono gli stessi che usano tutti, ma qui il punto non è “cosa” si usa: è come. Perché nel momento in cui un educatore sceglie di usare la tecnologia per comprendere meglio, per semplificare la vita agli altri o per ritrovare un po’ di tempo per sé, allora sì, l’intelligenza artificiale diventa finalmente… intelligente.

Questo progetto non parla davvero di software. Parla di tempo - quello che manca sempre - e di attenzione, quella che spesso si perde tra mille adempimenti. Parla di cura, di relazione, di quella parte invisibile del lavoro educativo che nessun algoritmo potrà mai replicare. NotebookLM non sostituisce la relazione, la alleggerisce: riassume, collega, suggerisce. Fa il lavoro pesante mentre tu puoi tornare a fare quello che conta davvero - ascoltare, osservare, esserci. Perché la tecnologia, se usata bene, non ci toglie umanità: ce la ricorda. Anche quando, dopo una giornata infinita, l’unica AI che vorresti davvero è quella che ti prepara la cena.

Sì, ok. Ma la privacy?!

E ovviamente, in tutto questo entusiasmo tecnologico, c’è un aspetto che non possiamo dimenticare: la privacy. Ogni documento, ogni referto, ogni conversazione contiene storie, vissuti, dettagli personali che vanno protetti con lo stesso rispetto con cui si custodisce una confidenza. Prima di caricare qualsiasi materiale, serve chiedersi: ho davvero il permesso? è davvero necessario? Sto tutelando la persona di cui parlo? L’AI può essere un grande alleato, ma solo se impariamo a farla lavorare nel modo giusto - e questo significa anche prendersi cinque minuti per verificare le impostazioni di condivisione, i consensi e le autorizzazioni. Perché la consapevolezza digitale non finisce quando chiudiamo il portatile: continua in ogni clic, in ogni scelta, in ogni file che decidiamo di caricare o di proteggere. In fondo, la sicurezza dei dati è solo un altro modo per dire rispetto. E, come sempre, il fattore umano resta la parte più importante del sistema. Io personalmente eviterei di dirvi cosa fare, perchè ognuno condivide, tratta e gestisce le proprie impostazioni come meglio crede. Mi interessa però darvi quel punto di vista che vi fa sorgere la domanda, e poi da lì scegliere come meglio pensate. Di seguito i link utili per verificare le impostazioni privacy dei vari strumenti che utilizziamo:

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